Dott.ssa GIULIA RUFFINAZZI

Specialista in Pediatria

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Indice della sezione

LATTE ARTIFICIALE

Il latte artificiale, meglio chiamato latte formulato, è un sostituto del latte materno quando l’allattamento materno non è possibile o non è sufficiente. Nell’impossibilità di allattare al seno deve essere utilizzato esclusivamente il latte formulato nel primo anno di vita. Non è indicato utilizzare latte vaccino nei primi 12 mesi di vita del bambino come sostituto del latte materno, in quanto non fornisce tutti i nutrienti necessari nelle giuste quantità (es. è carente di ferro) ed è ipercalorico/iperproteico per i bisogni di un lattante (è infatti adatto alla crescita di un vitello, non di un bambino).

Liquido o polvere

Il latte formulato è presente in commercio in due formulazioni: liquido o in polvere. Entrambe possono essere utilizzate in quanto dal punto di vista nutrizionale sono analoghe; tuttavia, presentano alcune differenze nella modalità di utilizzo e nella conservazione.

Il latte formulato liquido è più semplice da utilizzare, in quanto è già pronto e si può scaldare direttamente la quantità necessaria (a bagno maria o nello scaldalatte o nel forno a microonde). Inoltre, prima dell'apertura della confezione, è sterile, quindi meno a rischio di contaminazione. Tuttavia, una volta aperto deve essere conservato in frigorifero e consumato entro 24 ore.

Il latte formulato in polvere invece, non è sterile e quindi è più a rischio di contaminazione, pertanto, richiede una corretta preparazione per poter essere consumato. Il vantaggio è che in genere è meno costoso rispetto al latte liquido e dopo l’apertura della confezione può essere conservato a temperatura ambiente per 10-15 giorni.

Come preparare il latte in polvere

N.B. Il latte in polvere dovrebbe essere preparato solo al momento di offrirlo al bambino (è sconsigliato prepararlo anticipatamente). Per i viaggi si può preparare un thermos contenente l’acqua alla giusta temperatura e ricostituire il latte aggiungendo la polvere solo al momento del pasto. Inoltre, non è consigliabile conservare il latte avanzato nel biberon per il pasto successivo perché possono non essere più presenti le condizioni igieniche ottimali; pertanto, si consiglia di eliminarlo se non è stato consumato entro due ore.

Tipi di latte

Schema per allattamento artificiale

Nella tabella si riportano delle indicazioni di riferimento sulle quantità e gli intervalli delle poppate in base all’età:

ETA’ NUMERO PASTI QUANTITA’ PER PASTO
Prima settimana di vita 6 pasti ogni 3 ore – 3 ore e mezza Iniziare con 10 ml per pasto il primo giorno di vita, poi aumentare la dose di 10 ml al giorno per pasto (20 ml il secondo giorno, 30 ml il terzo ecc.), fino ad arrivare dopo una settimana a pasti con 70-80 ml di latte.
Da 1 settimana a 1 mese 6 pasti ogni 3 ore e mezza Aumentare di 10 ml per pasto ogni 7-10 giorni, fino ad arrivare a 100-120 ml per pasto
1 mese 6 pasti ogni 3 ore e mezza 110-120 ml
1 mese e mezzo 6 pasti ogni 3 ore e mezza 120-130 ml
2 mesi 5 pasti 140-150 ml
2 mesi e mezzo 5 pasti 150-160 ml
3 mesi 5 pasti 160-180 ml
4 - 5 mesi 4 pasti 200-230 ml
Da 5 a 6 mesi 4 pasti (o 3 pasti se inizio prima pappa)230-250 ml

IMPORTANTE: Queste indicazioni servono per orientare il genitore nella gestione dell’allattamento artificiale, ma non sono regole rigide.

Consigli per un corretto allattamento

E’ importante riuscire a capire i bisogni del proprio bambino, in quanto ogni bambino è diverso e segue la sua natura e le sue necessità. Pertanto, ricordarsi di non forzare il bambino a finire il biberon a tutti i costi se mostra di non essere più interessato, viceversa, se piange dopo aver finito tutta la poppata più volte durante la giornata, è il momento di aumentare il latte. Anche gli intervalli non devono essere rigidi, ma devono seguire le esigenze del bambino (es. alcuni bambini richiedono più pasti di piccole quantità, altri riescono a dormire tutta la notte senza svegliarsi per il pasto e recuperano di giorno, ecc.).

Solo nel primo mese, per evitare episodi di ipoglicemia, soprattutto per neonati piccoli, è meglio evitare intervalli tra un pasto e l’altro superiori a 4 ore. Quando il bambino è abbastanza cresciuto e mostra di richiamare l’attenzione quando ha fame, non è necessario svegliarlo, ma è possibile attendere la sua richiesta.

Crescita lattante nei primi 6 mesi

La cosa più importante per un neonato non è quanto mangia, ma quanto cresce: un bambino che cresce regolarmente sta assumendo la quantità giusta di latte per lui.

Dalla nascita ai primi mesi la crescita del peso è molto rapida, ma tenderà a rallentare costantemente nel primo anno di vita. Indicativamente la crescita ottimale è questa:

N.B. Ricordatevi che è comunque importante effettuare i controlli della crescita dalla Pediatra per poter valutare più correttamente l’intera curva di crescita del bambino e poter riscontrare eventuali problemi.

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L’INFLUENZA

Cos’è l’influenza

L’influenza è una malattia respiratoria provocata da un virus respiratorio del genere Orthomixovirus.

I sintomi dell’influenza

Il virus infetta le vie aeree (naso, gola, polmoni) e causa sintomi che possono essere simili ad altre affezioni respiratorie stagionali causate da altri virus circolanti nella stagione autunno-invernale (Adenovirus, Rhinovirus, Virus Respiratorio Sinciziale, Coronavirus ecc.). Tuttavia, l’influenza presenta alcune caratteristiche che la rendono particolarmente invalidante: l'insorgenza improvvisa di febbre molto alta che spesso dura anche 5-7 giorni, raffreddore e tosse secca o catarrale molto forti, dolori muscolari intensi associati a mal di testa, brividi e profondo affaticamento, mal di gola; possono verificarsi anche nausea, vomito e diarrea, specialmente nei bambini più piccoli. La maggior parte delle persone guarisce in una settimana o dieci giorni, ma alcuni soggetti (quelli di 65 anni e oltre, bambini piccoli, adulti e bambini con patologie croniche), sono a maggior rischio di complicanze più gravi o peggioramento della loro condizione di base.

Le complicanze dell'influenza sono: polmoniti batteriche, disidratazione, peggioramento di malattie preesistenti (es. diabete, malattie immunitarie o cardiovascolari e respiratorie croniche), sinusiti e otiti (soprattutto nei bambini).

Picco epidemico: gennaio e febbraio

In Italia l'influenza si presenta con epidemie annuali durante la stagione autunnale-invernale con un picco che di solito si raggiunge a gennaio- febbraio. Colpisce soprattutto la popolazione in età pediatrica (0-14 anni) con un’incidenza cumulativa che decresce all’aumentare dell’età. Tuttavia, i casi severi e le complicanze dell’influenza sono più frequenti nei soggetti al di sopra dei 65 anni di età o con condizioni di rischio, tra cui anche bambini molto piccoli o donne incinte.

Trasmissione e prevenzione

E’ molto contagiosa e la trasmissione avviene attraverso goccioline di muco e di saliva, con tosse e starnuti o per via indiretta attraverso il contatto con mani contaminate dalle secrezioni respiratorie.

Come prevenzione per l’influenza vi sono le solite norme igieniche di prevenzione per altri virus respiratori:

ma la più efficace prevenzione è la vaccinazione antinfluenzale (vedi Vaccino Antinfluenzale in Età Pediatrica).

Come curarsi se si ha l’influenza

Poiché l’influenza è causata da un virus, normalmente, in assenza di complicanze non serve una terapia antibiotica, anche se la febbre può durare 5-7 giorni. L’infezione viene sconfitta dal corpo che produrrà le difese immunitarie utili a eliminare il virus.

Tuttavia, a causa dei sintomi molto invalidanti, è utile una terapia sintomatica di supporto, oltre a consigli generali per favorire la guarigione:

Per completezza si riporta che esistono anche farmaci antivirali che possono ridurre la durata e la gravità dell’influenza, ma sono utilizzati in ambito ospedaliero per soggetti ad alto rischio.

Siti internet di riferimento

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VACCINO ANTINFLUENZALE IN ETA' PEDIATRICA

La vaccinazione antinfluenzale dovrebbe essere effettuata prima dell’inizio della stagione epidemica, in modo da proteggere la popolazione prima che si diffonda il virus; in generale viene offerta la vaccinazione a partire dall’inizio di ottobre fino alla fine della stagione antinfluenzale (febbraio-marzo).

Il virus dell’influenza ha una spiccata tendenza a variare attraverso mutazioni, in modo da aggirare le difese immunitarie presenti nella popolazione, ogni anno può causare nuove epidemie stagionali colpendo anche chi aveva contratto l’influenza gli anni precedenti. Questo è il motivo per cui la vaccinazione va ripetuta ogni anno. Ogni hanno infatti viene preparato un vaccino diverso basato sui virus influenzali circolanti in quel periodo, indicati dall’Organizzazione mondiale della sanità (OMS).

La risposta immunitaria alla vaccinazione impiega circa due settimane per svilupparsi pienamente.

La vaccinazione antinfluenzale è raccomandata e gratuita per la popolazione pediatrica dai 6 mesi ai 14 anni:

Le indicazioni attuali prevedono una sola dose per chi ha già effettuato il vaccino antinfluenzale in precedenza e due dosi a distanza di 4 settimane per chi lo riceve per la prima volta (se < di 9 anni).

Informazioni relative a FLUENZ TETRA (Vaccino vivo, per via nasale)

Controindicazioni a FLUENZ TETRA:

Il vaccino va inoltre rimandato in caso di:

Importante:

Effetti collaterali più frequenti con FLUENZ TETRA (in genere di lieve entità e breve durata):

Per consultare la scheda tecnica del vaccino Fluenz Tetra.

Informazioni relative a VAXIGRIP TETRA (vaccino non vivo, iniettivo):

Controindicazioni a VAXIGRIP TETRA:

Il vaccino va inoltre rimandato in caso di:

E’ inoltre importante comunicare:

Effetti collaterali più frequenti con VAXIGRIP TETRA (in genere di lieve entità e breve durata):

Per consultare la scheda tecnica del vaccino Vaxigrip Tetra .

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